riserve

Avrò avuto vent'anni. Ero in cucina col mio fratellastro di un anno. Dovevo controllare se la sua pastina era troppo calda. La assaggio, era tiepida. Ma faccio anche un'altra scoperta: era molto buona. Una gran pastina al pomodoro. Io mi ingozzo avidamente davanti a lui mentre lui piange dalla disperazione. Ma credo che sarà sopravvissuto al digiuno di quel giorno. I segreti, falsi o veri che siano, hanno sempre una componente buffa, ridicola. Si potrebbe avere un segreto al giorno. Se dovessi scegliere quello di oggi sarebbe il bisogno di rileggere cose che ho scritto e che per fortuna avevo dimenticato. No, non perché di scarsa qualità, e no, non per narcisismo, ma per farmele riscoprire e per riconoscermi in qualcosa che mi sembri nuovo. Oggi rileggendomi scopro una cosa che nuova non è, ossia il bisogno di indirizzare sempre le parole a qualcuno, la necessità di dichiarare almeno una volta almeno per iscritto un desiderio di legame spesso frustrato, spesso frustrante, sempre sincero benché talora frainteso. I piccoli racconti, gli appunti, i catemera che mi imponevano ogni giorno di esplorare un pezzo di realtà, sono tutti dedicati. Risalendo la corrente dei fallimenti si ricostruisce Jules oltre lo specchio. Per negazione, per contrazione, per esclusione. Nego tutto, mi contraggo, assenti esclusi.

Sezione: 
Catemera