let me in

Quella sera di ritorno da casa di Sara, con Daniela alle spalle e non accanto, facemmo una sosta a un incrocio perché io mi sentissi ancora una volta chiamare panzer dei sentimenti, non c'era nessuno per strada, anzi credo ci fossero tante persone ma era come se i miei occhi rossi li avessi mostrati solo a lei, perché non avevo capito niente, perché mi ero sentita sbagliata, ed anche lei era sbagliata per me in quel momento. Metà del tragitto andò insieme, metà da sola, e la terza metà, quella che nessuno ha scoperto, è rimasta là a sentire le parole di rabbia che poi non sono riuscita a consegnare ad alcuno, al ritorno. Ho fatto quella strada che non conoscevo bene con i sensi automatici come se fosse stata la mia strada, e ho appoggiato i piedi su tutto il percorso come se non volessi davvero camminare, come se volessi direttamente volare a casa, ad una casa, a quella che non era la mia casa ma lo faceva benissimo. Gli occhi rossi sembrarono bruciati dal freddo, e quando mi stesi muta sul divano per finire la giornata in silenzio insieme a Guido, lui rimase a fissarmi con la garanzia del rispetto.

Sezione: 
Catemera