devi cercarmi tu

Quel grido. Quel grido mi copre tutta, dalla testa ai piedi. Smetto di pensarci e lui vuole pressarmi, vuole aprirmi, vuole diventare me. Non sono io la fonte, ma vuole diventare parte di me. Vuole farmi male. E io che cerco in tutti i modi di non farmene. Ho congelato tutte le parti di me accuratamente, per evitare che accadesse, per evitare che mi facessi anche inavvertitamente del male. Non ci sono riuscita. Quel grido è dietro di me e potrebbe raggiungermi e potrebbe diventare me.
Non voglio dolore, ma mi hanno sempre detto che se mi sporgo troppo, è una questione fisica, la testa pesa di più. Per cambiare dovrei scegliere definitivamente di immaginare. Immaginare le storie che mi rendono felice, che mi emozionano, quelle che viste altrove vorrei fossero mie. E però se ci provo, da me non escono. Io sono quello nella foto, vedi: il secondo da sinistra, in piedi. Mi si vede appena, ti devi concentrare. Sono dietro, vedi, dietro, e dietro voglio stare. Non ricordo più quando ho deciso di stare dietro. Ma mi sono stufata.

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Catemera