con tactus

There's a moon on my face, ricopre metà del mio volto con la sua metà oscura, l'altra metà si sovrappone al mio quarto invisibile, quindi di me non si vede ancora niente e quello che si vede forse è dal lato sbagliato. Quello che vendi tu e mangi tu quasi quasi mi conviene, è solo sangue nelle mie vene. Hai delle parole messe da parte e sistemate in ordine e io l'ordine non lo capisco, né vedo un ordine in me, in noi, nel noi che rimane appeso alla soglia della porta a cristallizzarsi col freddo del desiderio smorzato. Io sono questa. Tocco le persone, mostro le mani, fisso negli occhi, cerco le dita e mi ci riscaldo. Mi avvicino, chi sei, cosa sei, un odore? Forse anche sì, intanto sei un momento congelato nelle mie narici. Mi avvicino di più, chi sei, un pensiero? Meglio se stai fermo, potrei sentirti e potresti non volerlo. Bilancia i miei sguardi con le tue paure, usa pure una fisica quantistica per dirmi d'improvviso quel che senti, io ci sono e sono quella che vedi, non ho più paura di sganciarmi dalla pancia dell'aereo.

Sezione: 
Catemera