alfabeto minimo

A. sapeva di rosso, perché i rossi hanno un odore rosso. Un po' acre, un po' dolce, pizzicava nelle narici e dovevo avvicinarmi per sentirlo, perché lo dimenticavo facilmente. Aveva una pelle chiara così morbida che il pizzicore del suo odore era quasi piccante al confronto.
B. odorava di uomo nel senso forse più banale che io immagini. Pelle scura e olivastra, naturalmente scottato dalla luce, sapeva di legno, di legno fresco, legno bruciato, legno pervaso d'incenso. Il legno prendeva un sapore acre di fragola in alcuni punti precisi, come il collo, il volto, le mani, ma sempre di legno si trattava.
L'odore di C. all'inizio non mi era chiaro. Era odore di femmina, era dolce, dolcissimo e un po' acre, come quello delle femmine, salatoacre degli umori, odore di latte. All'inizio lui era latte ma poi diventava uomo e cambiava odore, diventava odore di caldo, diventava carne cotta salata, dolce ma deciso, salato ma con picchi amari e forti. A volte l'odore era influenzato dal sapore, ed era sempre misto, maschio e femmina, com'era misto lui, com'ero mista io, ma non sapevo se lui sentiva su di me quello stesso odore misto.
D. aveva l'odore più perfetto che potessi sentire, gli ho rubato il profumo per ricordarmi di lui ma sotto il profumo c'era un odore di sale e unto, un odore di animale, di persona, di vissuto e praticato. Io l'odore di D. ho voluto dimenticarlo perché mi sarebbe stato più facile associarlo al profumo, quello che ho scelto di far diventare mio quando ha deciso che io sarei stata Jules.
E. ha sempre avuto profumo di bambino, odore di fiori e pelle delicata nel modo più assurdo a me noto. Non era odore di femmina ma odore di adolescente, odore di chi non ha ancora odore e mescola il latte con gli agrumi. E. riesco ancora a sentirmelo nel naso perché è l'odore più familiare che io possa mai aver associato a una persona che sulla carta non ha il mio stesso sangue.
Di F. l'odore non lo ricordo più. Più mi fisso un pensiero nella testa, più l'attenzione torna alla pelle sottile e al sapore salato del sudore che si asciuga, ogni dopo che mi è stato concesso di restare accanto a lui. Ma l'odore è stato cancellato dalla testa, per smettere di sentire, per permettermi di procedere, per lasciar spazio alla voce, al dialetto, a qualche parola senza rancore.

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