be-sides

Oggi vorrei spegnermi e riaccendermi all'inizio di un miglioramento. E invece no, rimango qua ad aspettarti perché penso abbiamo cose da dirci e vorrei sentirle tutte. Resto in piedi, muta a cercare di identificare il nome di ogni mio desiderio, cercando di riconoscerli tutti per riuscire a presentarteli. Ricordi quando eravamo tristi e seduti in fondo al letto, ce ne stavamo abbracciati senza guardarci in faccia, aspettando l'affievolirsi di un dolore? Non era così male in fondo.
Ascoltavo il sangue sotto la pelle, il battito indeciso e il respiro colmo d'ansia: mi sembrava tutto un pulsare, a causa del silenzio. Fissavo la mia mano all'incavo del tuo gomito senza mai diminuire la pressione, tu lo facevi con la mano sul mio collo. C'era quella specie di tregua passeggera, fatta di un giorno forse due in cui la complicità vinceva sul disagio.
C'era infine la consistenza setosa del tuo pullover che mi dava la sensazione volessi sfuggirmi, e mi aggrappavo di più, fino a farti male, fino a farti fuggire davvero. E il fatto è, non pensavo fosse simbolico.

Sezione: 
Catemera